La favola democratica… dalla dottrina alla tragica realtà!

DemocraziaIl termine Democrazia deriva dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significa Governo del Popolo.
Il concetto di democrazia nel tempo ha trovato la sua espressione storica in diverse applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare. Esistono due tipi di democrazia:  quella diretta in cui il potere è esercitato direttamente dal popolo, come avveniva nell’antica Grecia, dove i cittadini si riunivano nell’agorà (la piazza), e quella indiretta in cui il potere è esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento).
L’Italia è una repubblica parlamentare (quindi a democrazia indiretta) che usa come unici strumenti di democrazia diretta il referendum e l’iniziativa popolare.
Lo stesso art. 1 della Costituzione Italiana definisce il nostro paese come una repubblica democratica fondata sul lavoro... ma soprattutto sancisce il principio di sovranità popolare (al com. 2).
Insomma la storia della dottrina politca italiana ci consegna una nazione le cui radici, cultura e tradizioni trovano il suo fondamento cardine nella “democrazia” eppure…
Il principio su cui si fonda la nostra Costituzione che tanto viene decantato nella dottrina politica e che ha reso il nostro paese un modello da imitare qualche tempo fa vive un periodo di sostanziale crisi e addirittura costituisce talvolta un vero e proprio impedimento per chi detiene l’arduo compito di legiferare.
Non c’è bisogno di scavare a ritroso, basti pensare quanto è accaduto qualche giorno fa quando il Governo in tempi record ha approvato un Decreto legge alquanto discutibile e a detta di molti antidemocratico; parliamo del famigerato decreto salva liste, ossia il DL che ha riammesso le liste escluse in Lazio e Lombardia.
Senza essere esperti di economia o di politica, è sufficiente fare un bilancio complessivo di ciò che il nostro amato “Bel Paese” deficita per rendersi conto dell’assurdità e riflettere sul fatto che sarebbe stato più congeniale accelerare i tempi per ben altre questioni più delicate, che litigare sulle liste elettorari.
Sembrerà assurdo ma è la realtà, anche sforzandosi con la memoria, non la si ricorda in periodi piuttosto recenti una tale celerità nell’approvare un decreto legge. Una questione di vita o di morte penserebbero tutti!
Intanto si avvicina la fine di Marzo, data in cui il Popolo sarà chiamato alle urne per decretere i nuovi rappresentanti di alcuni comuni, province e regioni.
A tal proposito sembra doveroso utilizzare una citazione di Gaston Armand de Caillavet, che sembra molto attuale: “Democrazia è il nome che diamo al Popolo ogni volta che abbiamo bisogno di lui”.
Ebbene si proprio perché molti durante le campagne elettorali si trincerano dietro questo termine così affascinante e romantico al fine di stuzzicare le masse, strappare consensi e procacciare voti.
Gli elettori italiani sono decisamente sull’orso di disertare le urne, stanchi di essere governati da gente inetta, incompetente e affarista…
Sono anni che proviamo a cambiare spartito, ma la musica non cambia… si salvi chi può!