Televoto made in Italy…c’è da fidarsi?

Non è una novità il fatto che il televoto in Italia sia divenuto un affare da milioni di euro. Quasi sempre è determinante ai fini del risultato finale in buona parte dei programmi seguiti da milioni di spettatori, come talent show e manifestazioni canore di un certo calibro come Sanremo. I primi dubbi sulla sua trasparenza sono cominciati nel 2000, quando un’agenzia di stampa con doti divinatorie aveva annunciato l’eliminazione dal Grande Fratello di Francesca – una delle favorite – con 34 minuti di anticipo rispetto alla chiusura delle votazioni. Poi è arrivato l’outing di Lele Mora, autoaccusatosi di aver speso 25mila euro tra servizi di call-center e schede telefoniche per pilotare la vittoria (puntualmente arrivata) di Walter Nudo a L’Isola dei famosi. Il contestatissimo esito del Festival di Sanremo 2010 ha sorpreso e suscitato la curiosità di molti nel capire effettivamente quanti dubbi sorgano dopo esiti alquanto improbabili. Se ci può stare il successo di Valerio Scanu, fa discutere non poco il secondo posto di Pupo e a Emanuele Filiberto che ha spiazzato un po’ tutti, gettando più di un’ombra sui meccanismi di voto. Se poi a questo si aggiunge il fatto che proprio Scanu e Pupo erano stati eliminati al termine della prima serata e poi successivamente ripescati, è lecito porsi qualche domanda in più. 
C’è qualche possibilità che le preferenze siano pilotate da qualcuno?
Lo sospettano Adoc e Codacons, che hanno chiesto alle autorità di visionare i tabulati.
“Quello che manca sono le regole – dice Carlo Pileri, presidente Adoc, l’associazione nazionale per la difesa dei consumatori – Londra ha messo un tetto legislativo di tre telefonate a puntata. Qui da noi ognuno fa per sé e non esiste non solo il quadro normativo, ma nemmeno qualcuno che controlli”. E’ impossibile ad esempio scremare le chiamate di minorenni, in teoria vietate. “E noi abbiamo mail di giovanissime che in poche ore hanno speso centinaia di euro per sostenere un cantante”, dice Pileri. Difficile, visti i gusti delle teenager, che si trattasse del principe di casa Savoia.
Lo sospettano Adoc e Codacons, che hanno chiesto alle autorità di visionare i tabulati. 
Insomma l’intricato meccanismo del televoto che poi stabilisce chi vince e chi perde ha le sue falle. Per il momento si tratta solo di indagini accurate, ma qualora dovesse spuntare fuori qualcosa di pilotato o falsato, c’è realmente da chiedersi se in Italia sia rimasto ancora qualcosa di credibile…
(La Repubblica)