Da Maradona a Cavani… a Napoli si riaccende l’entusiasmo di un tempo!

Ricordi indelebili impressi nella mente, emozioni indescrivibili, passioni irripetibili… era questo ed oltre il Napoli di Maradona. Tempi moderni, nuovi stimoli, nuovi progetti, nuovi uomini, nuovi fenomeni… il Napoli di oggi targato Cavani.

Sono passati circa 20 anni da quando il “Pibe de oro” non calca più il terreno del San Paolo, tempio del calcio italiano e di quel Napoli che incantava, il Napoli dei record, il Napoli che in Italia e in Europa stupiva ed entusiasmava… semplicemente il Napoli di Maradona.
Tempi quelli, in cui nonostante le tante difficoltà della città il calcio costituiva l’unica ancora di salvezza per tanta gente, che numerosa popolava gli spalti per ammirare il “Dio” del calcio che regalava prodezze più uniche che rare, il modo simpatico di sbeffeggiare “quelli del nord”, la rivincita di un Sud eternamente in crisi che si riscattava sportivamente.
Un pò come oggi, con il dovuto rispetto per quel Napoli, il calcio costituisce l’unico diversivo per alleviare i tanti affanni e superare le tante diffocoltà in cui grava una città, in cui disoccupazione, monnezza e camorra precedono la sua fama.
A detta di molti il paragone tra i due Napoli non regge, è improponibile per trofei raggiunti e qualità degli stessi calciatori. Inaccostabili gli eroi del trionfo partenopeo contro lo Stoccarda in Coppa Uefa, delle vittorie strappate sui campi di Milan, Inter e Juventus, quando erano presenti più tifosi napoletani che quelli casalinghi, eppure…

In città e allo stadio si respira la medesima aria di entusiasmo che immediatamente ti riporta con la mente ai fasti di un tempo. Troppo facile! Troppo scontato!
Intanto gli uomini di Mazzarri stanno sbalordendo tutt’Italia, giornalisti e tifosi. Dove può arrivare questo Napoli?
Tutto ciò non è da attribuirsi solo al 2° posto nel massimo torneo e il traguardo dei sedicesimi in Europa League, ma anche e soprattutto dalla grinta, dalle motivazioni, da quella voglia di vincere e divorare gli avversari che trasuda dalle maglie di gente come Cavani, Grava, Hamsik, Lavezzi, De Santis… e company.
Veder vincere il Napoli oltre i tempi regolamentari potrebbe sembrare a tutti mera fortuna, episodi, casualità, ma invece i numeri parlano chiaro e soprattutto non mentono mai.
Il Napoli di Mazzarri è la formazione che ha realizzato più reti in Italia negli ultimi 15 minuti e fa di questo handicap, visto le tante coronarie che saltono, la sua vera forza!
Maradona è stato il passato, un passato importante, chissà che fra qualche anno, altarini e santini vengano eretti in città non più con l’immagine di Maradona, bensì con quella del Matador Cavani.

Giù dal gradino champions…

Il misero punticino conseguito sul terreno di gioco toscano muove la classifica, ma allo stesso tempo consente alle dirette inseguitrici alla “corsa champions” di agguantare la squadra traghettata da Mazzarri e nel caso juventino di superarla.  I partenopei visti a Siena probabilmente hanno giocato una delle partite più brutte della stagione. 
Dopo la spettacolare prestazione offerta al San Paolo contro la prima della classe, in molti avrebbero scommesso e puntato decisamente sul colpaccio esterno. 
Il film della partita contro il Siena invece ha purtroppo rivelato tutt’altro copione… una squadra timida senza determinazione e voglia di vincere. Molti affermano che nel “mercato di gennaio” si sarebbe dovuto osare di più e che nella corsa finale per un posto champions, forze fresche e soprattutto di qualità, avrebbero giovato non poco alla causa azzurra. Sappiamo tutti poi come è andata a finire…
Se c’era qualcosa che faceva volare la truppa gestita da mister Mazzarri era “l’entusiasmo”, “il sogno” di agguantare dopo decenni di anni bui, il posto che a lei compete di diritto.
Il timore attuale dei tifosi azzurri è che quella polverina magica stia lentamente esaurendo il proprio effetto e che giorno dopo giorno si stia tornando con i piedi per terra. A confermare tutto ciò non sono alchimie magiche, ma decisamente i risultati, che nelle ultime cinque gare non sono affatto esaltanti.
 Il Napoli infatti non vince più e ha racimolato solo tre miseri punticini. C’è anche da dire che quella di Udine è stata una partita maledetta e che il Pocho è rientrato solo oggi dopo un lungo infortunio.
Ma si sa nel calcio “con i se e con i ma” non si va da nessuna parte!!

Corsa scomoda del Napoli…quarta poltrona Champions già assegnata?

Quanto si è visto ieri sul terreno di gioco ad Udine è alquanto scandaloso. Analizzando la partita Udinese – Napoli nel suo insieme, senza essere necessariamente faziosi, si è visto come la direzione arbitrale fosse legata a dei fili manovrati chissà da Chi o Cosa. Un rigore a favore dell’Udinese che probabilmente c’è, ma assegnato con troppa fretta e non diverso da centinaia di interventi che ogni domenica vengono eseguiti sui campi di gioco e mai sanzionati. Magari fosse solo questo…
Nonostante tutto il Napoli è riuscito a rimettere in piedi una partita cominciata decisamente male e proprio quando ha l’occasione per passare in vantaggio, giunge la beffa! Il direttore arbitrale mette il punto esclamativo sulla gara. Maggio, ammonito in precedenza in occasione del rigore causato, nel tentativo di recuperare la sfera all’interno dell’area di rigore avversaria, viene falciato da un intervento scomposto di Isla, che lo spedisce a terra. Ma se a molti, anche a detta di coloro che normalmente il calcio non lo seguono, quell’intervento da regolamento equivale ad un calcio di rigore, sfortunatamente per il Napoli l’arbitro non lo legge nel medesimo modo!!
Dal cilindro magico invece tira fuori un giallo, credendo che Maggio si fosse lanciato volontariamente e lo manda negli spogliatoi anzi tempo per doppia ammonizione.
Ritornando con i piedi per terra e guardando questi episodi con gelido distacco quanto il Napoli subisce in torti arbitrali da almeno un mese, ha dell’incredibile!! E chissà cosa ancora si nasconde dietro l’angolo da qui alla fine del torneo. In parole povere “sbagliare è umano perseverare è diabolico!”. Si ha la netta sensazione che la corsa del Napoli sia scomoda a qualcuno e che prima o poi quel record di risultati utili consecutivi infastidisse le trame di un anonimo regista.
Si sa che oramai il calcio non è più il gioco che tutti i nostri padri conoscevano, le sviste arbitrali oramai nell’economia della partita hanno il loro peso e che quindi non basta più gettare la sfera in rete ma pregare che la domenica la “sfortuna”, chiamiamola così, non si accanisca contro. Molti direbbero che “il calcio è bello per questo” ma nell’aria si è stufi di assistere a gare del genere. Si può perdere e giocare bene o vincere giocando male, ma è decisamente diverso dall’avere occhi indiscreti che ti osservano e che attendono solo l’occasione giusta per punirti!!!
Ai posteri l’ardua sentenza…