Nuova generazione di fenomeni…i “Paperoni” del calcio!

“Da grande farò il calciatore!”
Quante volte abbiamo udito i ragazzini pronunciare questa frase? Giovani menti che tirando un calcio ad un pallone e chiacchierando tra i banchi di scuola, sognano il domani, immaginando una vita da star con auto costosissime e donne altrettanto belle.
E’ lecito sognare, sperare in un futuro migliore, specialmente quando si è ragazzini e davanti c’è tutta una vita da vivere. Non vorrei guastare la festa, ma basta mettere il naso fuori dalla porta ed accorgersi con altrettanta facilità di quanta povertà c’è in giro.
Quante sono le famiglie italiane che stentano ad arrivare alla fine del mese? Eppure… Eppure… Udite… Udite… c’è chi dando due calci ad un pallone guadagna profumatamente, permettendosi il lusso di fare e pensare ciò che vuole. Giusto o sbagliato che sia, chi o cosa può giudicarli?
Uomini invincibili, che magnficamente si incastrano nel mosaico di questa società moderna che ci ha trascinati inevitabilmente verso il punto del non ritorno.  La medesima società che alleva nel suo grembo sempre più figli che perseguono il solo obiettivo di  una vita materiale, che scorre rapidamente e non si volta mai indietro!
Solo decine di anni fa, i nostri nonni prima e i nostri padri poi, hanno guardato ed ammirato le gesta di chi come Valentino Mazzola e il grande Torino, Eugenio Facchetti, Gianni Rivera, giocavano a calcio per hobby lavorando altrove per portare una pagnotta a casa. Tempi diversi? Menti diverse? Miti diversi?…io direi semplicemente Uomini diversi!!
Nella classifica dei 50 calciatori più ricchi, stilata dalla rivista portoghese Futebol Finance, la stella del Real è il “Paperone” con 13 milioni netti annui. Parliamo naturalmente di Cristiano Ronaldo. Solo Eto’o nella top-ten in rappresentanza del calcio italiano. Messi è terzo, mentre Buffon e Totti sono al 27° e 28° posto. Fanalino di coda Del Piero. Sarebbe sufficiente inserire i numeri che questi atleti annualmente mettono assieme per rendersi conto che probabilmente abbiamo sbagliato tutto. Anzi hanno sbagliato tutto!!
Tempo sprecato studiare o rischiare la vita vicino i macchinari di una fabbrica. Eppure non mi sento di condannarli, piuttosto condanno chi ha reso possibile tutto questo, contaminare così brutalmente lo Sport più bello del mondo!!