Quando il calcio dà alla testa!!!

pallone vecchioSono passate poco più di 24 ore dall’ufficializzazione dello sciopero proclamato dall’ AIC.
Uno stop indetto dall’assocalciatori e previsto per la quinta giornata di campionato per protestare «contro la richiesta di introduzione di un nuovo regime contrattuale che comporterebbe la carenza più assoluta di ogni forma di tutela», dichiara Massimo Oddo, portavoce dei calciatori e poi continua: «Lo sciopero si protrarrà se non saranno presi accordi consoni e verrà attuato al di là delle decisioni che saranno prese dal prossimo consiglio federale. Lo sciopero è contro il mancato rinnovo del contratto collettivo ma anche contro lo status di oggetto con cui noi calciatori siamo trattati».

Se è vero che da una parte la Costituzione Italiana poggia le sue radici su uno dei principi fondamentali quali il Lavoro  e quindi tutti i lavoratori vanno tutelati, dall’altra è a dir poco ridicolo che in un periodo di crisi economico-finanziaria come questo, a lamentarsi sia proprio quella classe di lavoratori, “i calciatori” ,che per il fatto di correre dietro ad un pallone vedono piovere dall’alto fior di quattrini.
Ogni lavoro ha i sui diritti e doveri, i suoi piaceri e i suoi dolori ma dopo quanto si è appreso dai giornali è davvero troppo!
Nel nostro amato Bel Paese senza farci troppo male si registra uno dei più alti tassi di disoccupazione in Europa e dove un giorno si e l’altro pure si assiste alla morte di grandi, medio e piccole imprese, è a tal proposito che quanto si legge dal comunicato dell’AIC è intollerabile, inaccettabile decisamente offensivo.

A tal proposito appare inevitabilmente un paradosso che chi vanta stipendi annuali milionari possa lamentarsi di una situazione contrattuale, che un operaio, dipendente pubblico o precario, può solo lontanamente immaginare. Uno sciopero che rischia di mortificare chi un’occupazione rischia di perderla o peggio ancora l’ha già persa.
Solo poche settimane fa nello stadio di Trieste veniva depositato sulle tribune un grande telo che raffigurava i tifosi, assenti nell’occasione. Il calcio che sta cambiando? Il calcio che ha perso tutte le sue radici?
Un calcio spadroneggiato dai media che 24h su 24 occupano il nostro tempo e che inevitabilmente danno una parvenza di normalità alle nostre giornate. Un calcio che va in una direzione e lascia tutti indietro. L’anno in cui si registrano più fallimenti di società di calcio negli ultimi 20 anni.squadra
Ci vorrebbe un pò più di buon senso, soprattutto sarebbe bello immaginare  che si possa un giorno ritornare a quell’umiltà che contraddistingueva i padri dei nostri padri, quando la domenica tra terra e fango si affrontavano per qualcosa di più importante, dignitoso e valoroso del mero colore dei soldi!!

Il Napoli sogna Liverpool…senza Quagliarella!!

La squadra di Mazzarri entra nella fase a gironi grazie ad una doppietta del neo acquisto Cavani. Il talento di Castellammare di Stabia invece divorzia dalla sua squadra del cuore e e con i suoi tifosi.

Nella fantastica notte europea in Svezia brilla la stella di Cavani, che nella sua seconda gara ufficiale con la camiseta celeste sigla una magnifica doppietta e regala al Napoli l’accesso alla fase a giorni della Coppa UEFA. Sono passate solo poche ore dai sorteggi UEFA CUP e già affascina la trasferta inglese contro il Liverpool, prossimo avversario di lusso degli azzurri nel girone K insieme a Steaua Bucarest e Utrecht. Nonostante a Napoli l’entusiasmo sia alla stelle per l’avvenuta qualificazione, a rovinare la festa ai tifosi c’è il passaggio di Quagliarella alla Vecchia Signora. Un fulmine a ciel sereno, che divide un’intera città e lascia non pochi dubbi e perplessità sul progetto del Presidente di rendere il Napoli a breve una squadra competitiva e ambiziosa. Si cerca una motivazione, un qualcosa che faccia capire il perchè di questo clamoroso divorzio. La partenza di Quagliarella spaventa i tifosi non tanto per il giocatore, di indiscussa classe, ma piuttosto per tutti quei pezzi pregiati del Napoli che mai avrebbero dovuto lasciare la corte di Mazzarri. La piazza di Napoli come punto di partenza o di arrivo? In questo caso pare proprio che non sia il coronamento di un sogno, ma piuttosto un trampolino di lancio.

Che sia stato proprio Fabio a voler andare via? Problemi con lo spogliatoio o con la dirigenza? Presto si saprà tutta la verità in merito, intanto i tifosi sono perplessi visto che il Napoli nella sessione di mercato avrebbe dovuto consolidare un reparto offensivo che la scorsa stagione non ha brillato… e se da una parte vanno via Quagliarella, Denis ed Hoffer dall’altra non convincono i soli Cavani, Lucarelli e Sosa…
Quale sarà il valore aggiunto di questo Napoli targato 2010-2011?

La protesta aquilana a Roma… la violenza trionfa ancora!

Aquilani pestatiQuanto è accaduto qualche giorno fa a Roma è increscioso, indecoroso, inqualificabile, incommentabile soprattutto in un paese come l’Italia dove dovrebbe vigere la democrazia, dove la libertà di espressione e manifestazione sono sancite dalla Costituzione Italiana e non un qualcosa da arginare o occultare, bensì da promulgare e rispettare.

Ripercorrendo le fasi salienti di questa pagina nera per il nostro paese, cominciamo con il dire che a poco più di un anno dal terribile terremoto che scosse l’Italia del Centro, ci sono ancora migliaia di famiglie che non hanno una dimora e i pochi fortunati che ne posseggono ancora una non possono accedervi in quanto le strutture sono considerate ancora pericolanti e insicure.
A tal proposito gli aquilani hanno deciso di manifestare il loro dissenso davanti Montecitorio. Una manifestazione sostanzialmente pacifica dove 5000 “senza tetto e non” si sono dati appuntamento proprio davanti al luogo simbolo delle istituzioni che governano questo paese per protestare contro tali ritardi e la completa inefficienza nella gestione politica e territoriale del disastro abruzzese.
Alcuni di questi manifestanti sono stati letteralmente presi d’assalto e messi a tacere a suon di manganelli dalle forze dell’ordine.
Insomma il messaggio appare chiaro e limpido “di questi tempi ciò che non si può o non si deve dire viene messo sistematicamente a tacere con la forza!”
Pessima è stata anche l’informazione che su tale evento è stata fatta da diversi organi di informazione, apparsi troppo superficiali e poco obiettivi su di un qualcosa estremamente grave.
Se non si ha più la libertà di manifestare un proprio dissenso, denunciando l’immobilismo di chi avrebbe dovuto tutelare i loro diritti passando la cosa inosservata sotto il naso dei media, allora siamo decisamente alla frutta!!!

Giovani laureati… preparati e disoccupati!!!

Laureati disoccupatiEcco il quadro disastroso che dipinge e mostra in maniera ineccepibile la realtà occupazionale del nostro amato “Bel Paese”. Un numero sempre più crescente di studenti iscritti alle Università che fin dalle prime lezioni covano una remota e più che giustificata speranza di trovare un’adeguata occupazione tenendo conto dei tanti sacrifici economici e mentali profusi per conseguire un simile e non facile traguardo. Una corsia preferenziale, quella post universitaria, che dovrebbe formare la nostra futura classe dirigente. Triste da dover ribadire ma “chi di speranza vive di speranza muore!”
A tal proposito si aggiunge la “Meritocrazia” altra entità sconosciuta nel nostro paese, che va ad aggravare una situazione già drammatica, dove crearsi una famiglia ed avere una casa propria sono divenuti desideri e pensieri utopistici di pochi fortunati. Ebbene si perchè oggi come oggi conta poco essere preparato, essersi spaccati la schiena notte dopo notte. E’ sufficiente avere l’asso nella manica… il classico “Santone” in grado di aprire per incanto porta, portone e palazzo e ben piazzarti nelle bella società.
Si parla di una costante crisi generale, senza però spiegare che fenomeni del genere nella maggior parte dei casi sono il frutto di una pessima gestione societaria o fughe di danaro per altri scopi. In fondo il problema non è mica di chi viene liquidato con fior di quattrini, ma di chi a stento riesce ad arrivare a fine mese. Mi verrebbe da pensare che per quanto dirigenti e politici sono pagati l’Italia dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’Europa, la nazione da imitare, la democrazia da incorniciare…ma decisamente non è così e quindi qualcosa mi sfugge!! Poi ci meravigliamo se molti cervelloni scappano dall’Italia, la “fuga dei cervelli” la chiamano. Masse di studenti che vanno ad arricchire altri paesi, che sentendosi persi si giocano maggiori chances in più lasciando l’Italia.
Si dice che “il lavoro nobilita l’uomo”… chissà perchè in Italia alla frase celebre viene aggiunta la seguente …ma prima o poi la strada lo accoglie!!

“O si fa l’Italia…” o si torna a casa!!!

Lippi delusoSe il punticino contro il Paraguay sembrava dare un minimo di fiducia al team di Lippi, quello conseguito contro la Nuova Zelanda desta non poche preoccupazioni. Una squadra priva di idee, che becca goal sistematicamente sulle azioni da palla ferma. Nessuna vittoria nel 2010 per il “clan azzurro” che si ritrova nell’ultima gara a dover salvare la faccia e il mondiale. Un’Italia priva di soluzioni offensive, stanca e totalmente priva di fantasia. Lippi dichiara nel post partita “A casa non c’era alcun giocatore in grado di dare di più a questa nazionale!”
Sicuramente il pensiero va a Cassano che visto quello che ha mostrato l’attacco italiano in queste due gare sicuramente qualcosina in più si sarebbe visto. Una nazionale che si preseta ancora una volta con un folto gruppo juventino che mal ha fatto in campionato e continua in tal senso anche in nazionale. Un mondiale atipico in cui molte delle “Grandi” si trovano in difficoltà e piccole realtà si fanno spazio con rispetto e merito. Adesso c’è da riflettere e da capire cosa va fatto subito per far risorgere questo gruppo troppo timido, intorpidito e palesemente in difficoltà. Insomma preoccupano decisamente di più le prestazioni viste fin qui piuttosto che i risultati ottenuti, anche se poi senza vittorie non si va da nessuna parte!!! La gara con la Slovacchia rappresenta il crocevia per il futuro azzurro in questo mondiale…staremo a guardare!

L’Italia dei due volti… contro il Paraguay non va oltre il pareggio

De RossiLa formazione di Lippi scende in campo solo dopo i primi 45 minuti. De Rossi riporta l’Italia in parità agguantando il pareggio nella seconda parte della gara. Gli azzurri in salute, ma insufficienti negli ultimi 15 metri.

Dopo aver visto esordire in questo mondiale gran parte delle formazioni e delle big, ieri sera è toccato alla nazionale di Lippi. Nonostante un primo tempo regalato agli avversari e un buon secondo tempo per grinta e aggressività non riesce ad aver ragione di un avversario che in campo ha dato tutto e che non a caso nel suo girone di qualificazione è giunto davanti a formazioni del calibro del Brasile e dell’Argentina. Che gli “Azzurri” non fossero i favoriti dando uno sguardo al tasso tecnico di altre formazioni come Argentina, Brasile, Inghilterra, Olanda, Spagna era prevedibile, ma nel calcio si sa il pallone è rotondo e nulla è scontato soprattutto quando si parla dei campioni mondiali uscenti. Quella di ieri è stata una gara sofferta, dove l’Italia sotto un nubifragio ha fatto intendere che non molla facilmente e che possiede risorse capaci di invertire le sorti di una gara in qualsiasi momento. Se c’è qualcosa da imputare a Lippi è la formazione che nel primo tempo era oggettivamente messa male in campo, con molti giocatori fuori ruolo e non al meglio della condizione. Non a caso l’ingresso di Camoranesi ad inizio ripresa e successivamente l’immediato cambio di modulo ha mostrato ben altra Iltalia. Complessivamente buona la risposta della difesa, a parte lo svarione sulla rete avversaria, sufficiente anche la prestazione della mediana con Montolivo e De Rossi, mentre l’attacco è ancora sotto tono, con Gilardino troppo solo e Iaquinta fuori posizione, bisogna decisamente migliorare. In ogni caso siamo solo all’inizio e quindi è ancora troppo presto per valutare nel suo complesso l’operato degli azzurri. Ci sono altre due partite da giocare in cui l’Italia dovrà ricordarsi di essere “la numero uno” e prolungare quanto più possibile il suo viaggio in Sudafrica. Domenica 27 Giugno già contro la Nuova Zelanda l’Italia avrà l’occasione di riscattarsi e dimostrare il suo vero valore. In bocca al lupo ragazzi!!!

“L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL…” La favola più bella!

La Costituzione ItalianaEcco quanto recita la parte iniziale dell’art. 1 della Costituzione Italiana…quest’entità sconosciuta, che ha il mero e arduo compito, per chi ancora non lo sapesse, di tutelare i principi generali su cui si fonda il nostro amato Stato Italiano; e pensare che nel 1 Gennaio 1948, data in cui è entrata in vigore, la Costituzione Italiana rappresentava il trionfo della “Democrazia” e “dell’Unità nazionale”, altre entità che ai giorni nostri passano in rassegna in maniera alquanto velata e discutibile. Se ci fermiamo un attimo a fare due conti, ci rendiamo conto che la data della sua entrata in vigore non è poi troppo lontana dai tempi moderni; parliamo poco più di soli 50 anni fa, eppure oggi questo documento frutto di un cambiamento radicale costato migliaia di sacrifici umani è finito inesorabilmente per essere un cimelio da ammirare e studiare nei libri di Storia e in quelli di Istituzioni di Diritto Pubblico o Diritto Costituzionale.
Una valanga di norme che forse, anzi toglierei il forse, la classe politica attuale e gli stessi cittadini italiani a stento ricordano o prendono in considerazione. Troppo difficile e complicato riconoscere al di sopra di tutto, anche dello stesso potere legislativo, una “Carta” che tale è rimasta!! Ebbene Si!! Perché a quanto pare, in fase di legislazione attenersi a norme costituzionali sembra essere più un grattacapo che altro, è sufficiente seguire quanto accade dietro ai banchi di Montecitorio. Perché far studiare la Costituzione nelle scuole italiane fin da piccoli?
In fondo cosa vuoi che possano comprendere i bambini a quell’età?
Meglio tirarli su a suon di veline, reality e calciatori pagati fior di quattrini! Per quanto concerne la classe politica, effettivamente gli impegni sono troppi, lo stress incalza così come la pressione degli elettori, il cui unico diritto è rimasto quello di eleggere democraticamente il proprio rappresentante…o no? Pare proprio di no!!
La legge elettorale vigente prevede che siano i partiti a decidere chi deve rappresentarti, non lo sapevate? Le liste sono già belle e fatte, compreso l’ordine numerico dei candidati all’interno delle stesse.
Beh se la notte vi risulta difficile chiudere occhio… provate a leggere la Costituzione Italiana… la favola più bella!

Febbre da Mondiale…tra pronostici e scaramanzie!

Mondiale Sudafrica 2010Archiviato il campionato italiano e la massima competizione europea per club “La Champions League”, dove a caratteri cubitali figura meritatamente il nome dell’Inter, comincia il conto alla rovescia che ci porterà all’inizio del Mondiale 2010 in Sudafrica. Cresce infatti la febbre per il torneo planetario di calcio maggiormente ambito dagli atleti e dai tifosi che vedrà opporsi sul rettangolo verde 32 nazionali, distribuite in 8 differenti gironi e che si daranno battaglia in un lasso di tempo pari a 30 giorni (inizio 11 Giugno – finale 11 Luglio).
Insomma mare e sole faranno da cornice alle caldi notti estive dove tutto lo stivale si darà appuntamento nelle piazze, nei bar, nei locali o semplicemente sul divano di casa per ammirare le gesta dei propri beniamini.
Inevitabile che riaffiorino ricordi indimenticabili, nemmeno troppo lontani, che ci riportano con la mente a quattro anni fa quando tutta l’Italia si riversò per strada a festeggiare il trionfo della nazionale di calcio italiana ( 4 vottorie complessive e 2° nel ranking mondiale dopo il Brasile 5 volte campione) dopo la magica notte di Berlino contro la Francia. Strade invase da migliaia di persone, una gioia incontenibile e smisurata esplosa al triplice fischio finale che assumeva un sapore particolare anche in virtù di un’annata difficile dove il calcio italiano era stato infangato dallo scandalo di Calciopoli.
Un mondiale, quello degli azzurri, caratterizzato da un pizzico di fortuna, ma anche da un gruppo che ha fatto quadrato intorno a Lippi e al contempo ha saputo mettere in campo tutta la rabbia e la voglia di dare nuovamente lustro al nostro paese con una tradizione calcistica come poche al mondo. Il girone italiano ( Gir. F ) non sembra irresistibile, ma come spesso accade la nostra nazionale ci fa tribolare fino alla fine anche contro formazioni tecnicamente inferiori. Gli azzurri dovranno contendersi il superamento della fase a gironi con la Slovacchia, il Paraguay e la Nuova Zelanda. Squadre decisamente alla portata della nostra nazionale che quando sfideranno l’Italia daranno tutto e venderanno cara la pelle. Come ogni mondiale pare che le favorite siano sempre le stesse: Argentina, Brasile, Inghilterra, Spagna e Italia come fanalino di coda. Ebbene si, pare che i bookmakers punterebbero più sulle prime…
Fortunatamente si tratta solo di pronostici, intanto da buoni italiani scaramantici quale siamo incrociamo le dita e ci godiamo il Mondiale tutto d’un fiato… e che vinca il migliore!!! 

La GUERRA non dichiarata… ma che c’è!!

Attentato militari italianiNonostante nella vita dell’uomo vi siano stati accadimenti tragici ed eventi scioccanti, che lo hanno reso un essere senza cuore e manco lontanamente paragonabile alle bestie, vedi la persecuzione degli ebrei durante il II conflitto mondiale, siamo ancora qui a distanza di decenni a dover raccontare di uomini che senza la parola ricorrono all’uso sconsiderato delle armi per concludere le diverse dispute internazionali. Se poi ci si nasconde dietro un dito ribattezzando queste vere e proprie operazioni belliche come missioni di pace e di consolidamento dello status quo, si rasenta il ridicolo. L’Italia nello scacchiere internazionale in seguito alla ratifica di trattati continentali e non solo, assume un ruolo determinante e quindi insieme ad altre forze militari si trova spesso a dover controllare e sorvegliare territori ostili come Afghanistan, Iraq e tanti altri… per adempiere ai propri obblighi.
il Governo attuale, così come i precedenti, si impegnano affannosamente affichè questi trattati internazionali e “operazioni di pace” vengano rispettati. Tutto ciò comporta ad oggi il costante e inevitabile sacrificio di militari italiani, che continuano a morire nonostante non vi sia una guerra dichiarata tale, ma che c’è e che non cesserà di esistere. Laddove la diplomazia ancor prima di qualsiasi invasione bellica avrebbe potuto fare decisamente meglio.
Ma come spesso accade gli interessi economici che ne potrebbero derivare da queste stupide crociate moderne, nascosti dietro le cosidette bombe intelliggenti, quelli non possono aspettare, a quelli non ci si può proprio rinunciare!! Spulciando i libri di storia impolverati e vecchi di anni, viaggiando tra i vari secoli sfogliando le pagine, ci accorgiamo come esiste un sol caso dove è lecito adoperare di tutto, dove gli uomini in un sol spirito dietro ideali ed una sola bandiera, si sono uniti per ottenere la libertà di un popolo coltivando il frutto della democrazia!
Quella stassa Democrazia che con le armi si impone ad altri paesi, la stessa democrazia che dovrebbe essere frutto di un processo culturale di idee che solo un popolo entro confini geografici può stabilire per autogovernarsi…

INTER CAMPIONE D’ITALIA PER LA 18° VOLTA! Roma… è mancato davvero poco!

Inter CampioneA Siena si è assegnato al fotofinish un prestigioso trofeo, non si tratta del “Palio”, bensì dello scudetto di calcio che laurea la formazione di Mourinho Campione d’Italia per la 18° volta . Il quinto consecutivo coseguito dall’Inter, tenendo conto anche di quello assegnato a tavolino.
Un bottino da guinnes dei primati che lascia agli altri poco da aggiungere e marchia a fuoco il nostro Calcio in maniera indelebile. Soltanto il Grande Torino era riuscito a fare di meglio. Un gruppo quello presieduto da Moratti che entra nella storia del calcio italiano, scrivendo appunto pagine indimenticabili e che a pochi giorni di distanza a Madrid potrebbe aggiungere in bacheca un’altra coppa prestigiosa come la Champions, Bayern di Monaco permettendo.
Un campionato che i neroazzurri si sono aggiundicati solo all’ultima giornata, per via di una contendente come la Roma, mai doma, tenace, determinata e competitiva fino alla fine. La formazione romana, traghettata da mister Ranieri, ha già compiuto un autentico miracolo, se si considera come era partita e come poi alla fine ha conteso lo scudetto ai neo campioni d’Italia. 80 punti che non sono bastati ed un piccolo rammarico per quella sfida persa in casa con la Sampdoria che con molta probabilità è stato l’episodio che ha letteralmente strappato il tricolore dalle maglie romaniste.
Ora che i giochi sono fatti, senza se e senza ma resta un solo vincitore… l’Inter!
Fatte le dovute scaramanzie lo Special One, dopo aver vinto Scudetto e Coppa Italia, pensando alla finale di Champions, non può far altro che azzardare pensando al tris stagionale!!